Come sfruttare al meglio i benefici della boswellia serrata

Di in Salute e benessere on 9 Giugno 2016

È bene precisare che con il termine boswellia in realtà si intendono 19 specie di piante appartenenti alla famiglia delle Burseraceae, ma la specie più utilizzata e quindi più conosciuta è la boswellia serrata ed &egrav e; proprio a quest’ultima che si fa riferimento in seguito.

L’albero cresce soprattutto in Africa ed India in quanto preferisce un terreno asciutto, ma è in grado di tollerare anche condizioni estreme come siccità e gelo. Si tratta di arbusti che producono gemme e fiori, di colore bianco, profumati. Inoltre è possibile estrarre resina dalla corteccia ed è proprio da questa che derivano le proprietà benefiche.

La pianta ha un’altezza che può arrivare anche a 4-6 metri con chioma abbondante e molte ramificazioni. La resina viene ricavata incidendo la corteccia che, a contatto con l’aria, indurisce formando delle gocce dure, trasparenti e di colore giallo-bruno. Le stesse sono in grado di mantenere tutte le proprietà e la profumazione tipica di questa pianta. La produzione per albero è comunque limitata perché ognuno produce fino ad un chilogrammo di resina l’anno ed è produttivo per 6-7 anni.

La resina della boswellia, di solito, viene utilizzata per estrarre incensi profumati ma grazie alla presenza di acidi boswellici, acidi tetraciclici e polisaccaridi che hanno potere antinfiammatorio e analgesico, viene utilizzata anche per uso medicale.

Le proprietà della boswellia sono confermate dagli studi clinici che non solo dimostrano il potere antinfiammatorio, ma fanno emergere anche la tollerabilità a livello gastrico che, invece, è limitata nel caso di uso di farmaci della stessa categoria. Nonostante questo, prima di iniziare l’uso di prodotti a base di boswellia è necessario consultare il proprio medico.

Quali sono gli impieghi più comuni?

Grazie all’azione antisettica della boswellia, l’estratto è utilizzato per curare l’acne, la dermatite seborroica e l’orticaria. In questo caso si procede con un’applicazione topica.

Un altro uso frequente è per trattare fastidi alle vie respiratorie, come ad esempio raffreddore, tosse. In questo caso, grazie alla presenza degli acidi triterpenici, è possibile combattere la proliferazione batterica.

La boswellia è un ottimo alleato anche in caso di problemi intestinali come diarrea; inoltre ha dimostrato efficacia anche nel mantenere il livello di colesterolo basso.

Con la boswellia è possibile anche contrastare gli effetti delle patologie autoimmuni come asma, artrosi, reumatismi e il Morbo di Chron, artrite reumatoide. L’effetto benefico è dovuto alla capacità di ridurre la sintesi degli anticorpi responsabili delle patologie autoimmuni.

Grazie all’effetto sedativo la boswellia riduce il dolore, proprio per questo è utile nel trattamento dell’artrosi e dolori osteoarticolari in quanto in grado di ridurre l’infiammazione e il dolore.

Se queste sono le certezze sulle proprietà della boswellia, non mancano ulteriori studi ancora in corso. Infatti la ricerca sta puntando anche sulle proprietà antitumorali: sembra che la pianta riesca a contrastare la riproduzione delle cellule tumorali. È bene sottolineare che si tratta di una ricerca che è ancora in fase di approfondimento.

Tra i vantaggi della boswellia vi è la quasi assenza di effetti collaterali, tranne nel caso di soggetti sensibili ai principi attivi. Particolare attenzione deve però essere posta da coloro che assumono farmaci a base di cortisone, in quanto potrebbero esservi interazioni pericolose.

Per le dosi è necessario leggere le prescrizioni e le modalità d’uso presenti nelle confezioni. In commercio è possibile trovarla in capsule da deglutire contenenti estratto titolato.

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